1 19 febbraio 2005
“E’ un vero pecccato che fra 52 domeniche disponibili siano andati a "toccare" proprio quella, così densa di significati per una quota rilevante di persone”. Così la Cisl di Bologna boccia l’ordinanza del Comune che ha inserito la Domenica delle Palme fra quelle in cui sarà consentita l'apertura delle attività commerciali. «Un'eccessiva attenzione agli "interessi" della grande distribuzione» sottolinea il sindacato in una nota che chiede il ritiro del provvedimento “ha fatto stendere un tappeto rosso verso il definitivo passaggio della nostra città ad una visione tutta consumistica della vita”. Il segretario provinciale Alessandro Alberani racconta come sono andate le cose. “È stato convocato un «tavolo di concertazione» composto da Comune, associazioni dei consumatori, sindacato e associazioni imprenditoriali del commercio, per stabilire il calendario delle aperture festive. Alcune, quelle di dicembre, sono fisse, altre (4) sono a discrezione del Comune e vengono indicate annualmente. Fra di esse quella della Domenica delle Palme non era mai stata indicata. Quando, da parte della grande distribuzione, in particolare di «Coop Adriatica», è giunta la proposta di questa apertura, noi come Cisl ci siamo opposti: pensavamo si potesse scegliere un'altra domenica e non proprio quella che caratterizza l'inizio della Settimana Santa. L'assessore competente ha preso atto della nostra obiezione, l'unica al «tavolo di concertazione», affermando che ci saremmo rivisti per una «verifica». Invece, fatto grave, non ci ha più convocati e ci siamo ritrovati di fronte al fatto compiuto dell’ordinanza”. Da qui un dissenso senza sconti. “La Cisl” spiega Alberani “si è infatti impegnata con il Movimento cristiano lavoratori in una battaglia sulla domenica “giorno di festa”, non solo perché pensiamo che per noi credenti abbia un grande valore religioso ma anche perché da un punto di vista etico riteniamo sia un momento essenziale per far ritrovare assieme le famiglie. Le continue aperture al liberismo sfrenato, come quelle adombrate dall’ordinanza comunale, portano invece, inevitabilmente, anche ad una caduta di valori fondamentali”. Sui possibili sviluppi della vicenda Alberani è ottimista: “Ho incontrato il sindaco Cofferati e mi ha confermato che il tavolo di concertazione sarà riconvocato. Potrebbe essere un’occasione importante per rimediare alla stecca dell’assessore competente e di qualche suo funzionario”.