1 8 aprile 2003
“Il punto di partenza ideale della Carta è rappresentato dalla Nota “La città di S. Petronio nel terzo millennio” nella quale il cardinale Biffi, di fronte alla sfida dell’immigrazione, invitava a non disperdere il patrimonio culturale, storico e religioso che ha costruito l’Europa”. Così il vice –sindaco di Bologna Giovanni Salizzoni racconta come si è arrivati all’approvazione da parte del consiglio comunale della “Carta dei diritti e dei doveri per una civile convivenza”, che ha trovato non solo l’appoggio della maggioranza, non scontato visto il tema, ma anche il plauso dei sindacati (Cgil compresa) e delle associazioni imprenditoriali. §§ La Carta nasce come frutto di un percorso che avete chiamato “Con–vivere la città”. In che cosa consiste? § In convegni di studio, seguiti dalla pubblicazione degli atti (disponibili anche sul sito Internet del Comune) per mettere subito in circolo le idee emerse. Tra i temi affrontati, oltre a quello iniziale di una riflessione sull’identità originale di Bologna, una “carta di identità della città”, gli strumenti per governare l’immigrazione con particolare riferimento alla Fondazione di comunità; i riflessi dell’immigrazione sulla scuola e sul mondo del lavoro, quest’ultimo progettato da Marco Biagi. §§ Qual è il significato del documento per la vostra Giunta? § La Carta ha un valore etico, morale e politico: è stata votata nelle commissioni prima e nel consesso istituzionale, in aula, poi, perché rappresenta una presa di posizione e di coscienza dell’amministrazione e quindi della comunità bolognese. E non esce né dai canali istituzionali né da quelli regolamentari anche se le sue conseguenze dovranno essere “visibili”.§§ In che misura può essere considerato innovativo? § È una Carta di grandissima apertura, che non fa differenze di luoghi d’origine o di religioni. Vi si danno delle regole per l’integrazione e si mette bene in chiaro che chi non si vuole integrare deve comunque essere rispettoso. C’è apertura quindi e fermezza insieme: in questo senso la Carta è unica in Italia. §§ Nel dibattito in consiglio comunale si è registrato il no della minoranza di centro–sinistra…§ In questo caso, ne sono convinto, era possibile avere un voto favorevole. La Carta rappresenta una premessa perché si faccia di più e con più mezzi, quello che serve per accelerare l’inserimento e la convivenza con la tolleranza e il rispetto reciproco. Chi ha votato contro si è quindi chiamato fuori da una grande partita tutta da giocare.§§ Il metodo e i principi della Carta possono in qualche modo essere esportati?§ Penso che l’esempio di Bologna possa essere applicato in molti Comuni italiani ma non solo. Barcellona, ad esempio, ci ha già richiesto la traduzione della Carta, e questo conferma che l’interesse per essa è diffuso oltre i nostri confini.