0 1 ottobre 2002

L’Europa secondo Biffi

“L’Europa nascerà sotto la spinta di impulsi di natura pre-valentemente economica. Ma potrà sussistere a lungo solo se al suo ‘corpo’ di regolamenti e at-tuazioni monetarie sarà data anche un’ ‘anima’: vale a dire, un patrimonio di princìpi incontestabil-mente riconosciuti e di conce-zioni comuni”. Lo ha affermato il cardinale Giacomo Biffi partecipando insieme al professor Ernesto galli della Loggia a un convegno promosso dal centro Manfredini. L’arcivescovo ha indicato cinque princìpi per la futura "res publica" europea. Il primato dell’uomo, il principio di solidarietà in virtù del quale lo Stato po-trà e dovrà intervenire a salva-guardare l’uomo nelle sue concrete dimen-sioni di vita in-dividuale, familiare, associativa, il principio di sussidiarietà che non può essere solo verticale perché potrebbe dar vita a una specie di “statalismo ravvicinato. Il cardinale ha infine ricordato il principio della libertà delle persone e delle aggregazioni e della laicità dello stato secondo il quale che non vuol dire, ha commentato, che si possa contestare il fatto che il cattolicesimo è la religione storica del popolo italiano”. Questi principi sono tanto più inderogabili e urgenti in vista dell’allargamento dell’Unione. “Limitare il fondamento ideale dell’Europa e mere ragioni militari, politiche ed economiche” ha osservato il cardinale Biffi “sarebbe pericolosissimo”. Da parte sua Galli della loggia ha ricordato gli ostacoli che rendono difficile l’individuazione di un’anima europea comune. “L’Unione” ha affermato l’opinionista “nata dall’economia è oggi alle prese con problemi di cultura e di identità. È questo lo scoglio sul quale in mancanza di risposte precise il progetto europeo potrebbe arenarsi”.§ §