0 5 novembre 2001

Il Pastore e una percora

Bologna, 5 novembre 2001 C'era una volta un pastore che aveva un gregge assai numeroso. § Una delle sue pecore, tra le più intelligenti e acculturate, iniziò a studiare il comportamento delle altre, la loro vicenda personale e quella del gregge, a mettere a confronto le idee dei diversi pastori nel corso della storia. § Proseguendo negli studi la pecora si accorse di non condividere le idee del pastore in carica. Cominciò così a contrapporgli altri pastori che riteneva più buoni e poi addirittura altre pecore. § Sosteneva il pastore: perché una pecora bianca possa dialogare con una pecora di un altro colore deve essere certa e consapevole della sua identità di pecora bianca. § Con saggi e interviste la pecora intellettuale ribatteva che, al contrario, il vero dialogo nasce in realtà solo se la pecora bianca (ma non quelle di altro colore) rinuncia in tutto o in parte al suo essere bianca. § Quando poi il pastore, preoccupato per le conseguenze che l'ingresso di pecore di altri greggi potevano avere sul suo, invitò la massima autorità civile a privilegiare le pecore dal colore meno dissonante… § …la pecora storica iniziò a strapparsi le vesti (pardon il vello) e ad accusare di razzismo e di xenofobia il proprio pastore, dimenticando (fatto grave per una pecora storica) che proprio il pastore aveva aperto, durante un inverno particolarmente rigido, uno dei suoi ovili più importanti per accogliere le bestie più sfortunate. § Al momento di andare in pensione la pecora studiosa ritornò alla carica e accusò di nuovo il pastore di parlare senza un adeguato spirito di fratellanza, dimenticando (un vero e proprio vizio il suo) che reiteratamente il pastore, nel riaffermare con fermezza il principio della salvaguardia dell'identità, aveva altresì invitato il suo gregge al massimo dell'accoglienza. § La pecora che pretende di sostituirsi al pastore, imponendo il proprio particolare allo sguardo universale di chi la governa e la accudisce, si illude di salvare il gregge ma in realtà gli fa correre rischi mortali: crea confusione, favorisce le condizioni per allontanare le pecore dal gregge, crea scandalo tra gli agnelli più giovani. Così facendo questa pecora dotta conferma una verità antica e semplice: l'intelligenza, da sola, non basta a realizzare l'unica cosa veramente importante per chi di un gregge fa parte: il gregge si ama solo se si ama anche il pastore (e se lo si ascolta). § E le altre percore?